Se ti è piaciuto il mio blog


web

sabato 22 giugno 2013

Un gusto crudele ed esilarante...


IL DIO DEL MASSACRO di Yasmina Reza

(CARNAGE di Roman Polanski)

Libro e Film
 

Che nella fattispecie sono pressoché identici… Cambiano giusto i nomi dei protagonisti: dal francese all’inglese, e forse qualche infinitesimale dettaglio.

Ed infatti non si tratta del riadattamento di un romanzo, ma della precisa ed impeccabile trasposizione di un’opera teatrale, che per lo più si svolge tutta in casa nell’arco di massimo un paio d’ore. E che è arguta e geniale quanto graffiante, rendendo perfettamente il passaggio dalla civiltà alla “barbarie” dei rapporti umani: perché, davvero, ci vuole un nonnulla affinché ci cada la maschera dell’ipocrisia che normalmente portiamo per educazione… Talvolta è sufficiente un po’ di debolezza di stomaco…

In una scena che ha un gusto crudele ed esilarante, infatti, una bella vomitatina fa esplodere la situazione, degenerando in un’ode al massacro squisitamente verbale, che in un attimo trascende in crisi di coppia, guerra dei sessi, e amenità varie…

Tutto inizia con una baruffa tra ragazzini (sfociata peraltro nella rottura di due denti – ma, si badi, “non si tratta di una questione di soldi…”), che nel film si intravede in secondo piano mentre passano i titoli iniziali, mentre nel libro è data per svolta, e da cui scaturisce il tentativo dei genitori – due coppie assolutamente rispettabili e ben intenzionate – di comporre bonariamente la lite e magari ricavarne una lezione di vita per i figli…

Tuttavia, alla fin fine, la querelle fra i dodicenni non appare più così importante, tanto più che i genitori sono assai più selvaggi e volgari di loro: l’unica differenza è che, di norma, gli adulti “per bene” sono vincolati alle convenzioni… Finché resistono.

Quando l’apparente armonia crolla, infatti, rivela il marcio che c’è sotto: sottile, ma a tratti quasi agghiacciante. Soprattutto perché assolutamente plausibile (benché in qualche punto leggermente forzato).

Il dramma (a tratti quasi una commedia) ovviamente si regge sui dialoghi, perfetti e incalzanti, dall’eccellente dialettica, e, nel caso della pellicola cinematografica, sulla capacità espressiva dei magistrali interpreti, qui in stato di grazia: Kate Winslet, Jodie Foster (magnificamente irritante), Cristoph Waltz e John C. Reilly, che gareggiano a chi è più odioso.
 
Non saprei dire che cosa ho preferito, se leggere il testo teatrale o vedere il film: consiglio entrambe le esperienze: catartiche!

Nessun commento:

Posta un commento