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martedì 18 novembre 2014

Sensazioni quasi contrastanti


LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLA MERAVIGLIE

di Haruki Murakami
 
 
Un romanzo dall'immaginazione potente, raffinata e geniale, con due storie che scorrono parallele, semplici e complesse ad un tempo, affascinandoci per motivi diversi, comunicandoci sensazioni quasi contrastanti, eppure ricche di corrispondenze, fino a che si scopre che sono la stessa, assai più intrecciata di quanto non sembri!

C'è questo ragazzo, un cibermatico (un soggetto che elabora dati attraverso un processo particolare chiamato shuffling), che si reca ad un colloquio di lavoro. Ad accoglierlo, in un palazzo al centro di Tokyo, una fanciulla in tailleur rosa, meravigliosamente cicciottella, che emette suoni senza senso... Il cibermatico dovrà attraversare il buio, stando attento agli Invisibili (creature misteriose che, se potranno, lo cattureranno e lo infileranno nell'acqua, mangiando la sua carne man mano marcisce) e attraversare una cascata a cui è stato tolto il sonoro...

E c'è questo altro ragazzo, il lettore di sogni, che arriva in questa città circondata da mura: dovrà lasciare la sua ombra all'ingresso, sino a che essa non morirà, e con essa i suoi ricordi, quindi iniziare il suo nuovo lavoro: leggere vecchi sogni – teschi di animali morti – in biblioteca... E intanto il nostro cibermatico riceve in regalo il teschio di un unicorno...

La prima storia è più realistica, nonostante gli elementi futuristici, quelli fantastici (Semiotici, Invisibili, Cibermatici...), e la creatività scientifica, densa di riferimenti alla cultura passata (film, libri, musica...), condita con un po' di azione e adrenalina...

La seconda è più suggestiva, più poetica, appartiene ad un mondo altro, bellissimo e sconosciuto, immaginifico, in cui tutto è rarefatto, simbolico, inconsistente... Con un Guardiano che fa promesse che non mantiene, un Colonnello gentile, ed individui non identificati che vivono nel bosco e da cui pare sia meglio mantenersi distanti, e attività che non hanno scopo, svolte per il puro gusto di lavorare...

Entrambe le trame procedono a passi misurati, ma coinvolgenti, sono disseminate di indizi e di curiosità, di dettagli e riflessioni, e sono stimolanti e profonde, oltre che scritte in modo sublime... Ed è strano, perché non ci si affeziona ai personaggi: per certi versi sono troppo troppo lontani, quasi anonimi, perché possano suscitare i nostri sentimenti. Ma è la trama sdoppiata che ci avvince: la sua costruzione è impeccabile, il suo contenuto multiforme, la sua filosofia rivoluzionaria... Che non non si arresta lì, perché quella che stringiamo fra le mani, alla fine, è una vera e propria reinterpretazione della vita e del suo significare.

4 commenti:

  1. Dato che sei una super-lettrice ti chiedo di consigliarmi un libro da leggere che non sia troppo lungo ma che lasci il segno. Si aspetta con ansia ;-)

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  2. La tua è una domanda che mi piace moltissimo, ma è davvero vasta, quindi comincio con il circoscriverla un po'. Tu mi chiedi genericamente di suggerirti un libro, ma senza precisare se vuoi poesia, narrativa, o teatro, per dire. Ebbene, per quanto riguarda la prima posso dirti che il mio supremo amore è Dylan Thomas (o Dante?), ma che a dicembre spero di dedicare un post solo alla scrittura in versi, quindi ti rimando a quello (previsto per l'8, al momento). In quanto a teatro se punti su Shakespeare non sbagli, ma sarò lieta di indicarti qualcosa di più specifico o altro, se ti interessa. Peraltro, dato che, di norma, quando richiede un libro, la maggior parte dell'umanità si riferisce ad un romanzo, è con questi che mi divertirò a sbizzarrirmi. Il primo che mi viene in mente per brevità è "Uomini e topi" di Steinbeck, davvero corto, ma molto incisivo. Se no, "Cuore di Tenebra" di Conrad, "La fattoria degli animali" di Orwell, "Il diavolo in corpo" di Radiguet... O anche "Il Piccolo Principe", se è per questo. O la maggior parte dei romanzi di Cesare Pavese... Io ho adorato "La luna e i falò"! Se no, potresti optare per dei racconti: folgorante, ad esempio "La signorina Else" di Schnitzler, anche se il mio prediletto resterà sempre Borges. Boh, spero di averti soddisfatto... Se così non fosse, puoi darmi qualche indicazione in più sui tuoi gusti (ad esempo, io mi sono tenuta sui classici, ma ci sono anche romanzi di genere molto significativi) e cercherò di esudirti... A presto!

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  3. Scusa per il ritardo! Grazie dei consigli. Si mi riferivo a romanzi e non a poesia o teatro, non fanno per me. Alcuni dei libri che mi hai indicato li ho letti, come il Piccolo Principe e La fattoria degli animali per cui penso che mi dedicherò a "Uomini e topi" visto che ho proprio bisogno di un libro corto e quindi non troppo impegnativo ma comunque incisivo. Grazie ancora!

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  4. Figurati, anzi, aspetto notizie! A presto!

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