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giovedì 28 gennaio 2016

Le persone sbagliano

ORANGE IS THE NEW BLACK


Da tanto non amavo così una serie Tv.
E ciò benché la protagonista, una smorta biondina dagli occhi appiccicati e incassati nel cranio, mi irriti (la sua ex-ragazza, però, Alex, mi fa impazzire...)
Ispirato ad una storia vera, racconta le vicende, tra il drammatico e il faceto, di Piper Chapman, tipica WASP in procinto di sposarsi, che finisce in carcere per un reato commesso dieci anni prima, con tutto ciò che, a valanga, ne consegue...
E all'inizio siamo vincolati a lei, alla sue inadeguatezze nel mondo delle detenute: ci affascina la situazione, ci incuriosisce, a tratti ci induce all'indignazione o al riso, ma non ci fa uscire di testa. Non ancora. E' quando familiarizziamo con le compagne di prigionia, quando impariamo a conoscerle, che il telefilm spicca il volo.
Sul piano affettivo, ma anche su tutti gli altri (da quello narrativo a quello artistico).
Perché la prigione ti mette a nudo e ti toglie parenti, amici e sovrastrutture. E alla fine rimanete solo tu, i tuoi sbagli e le tue paure. E queste ti mozzano il respiro. Ma al contempo sai che devi reagire o verrai schiacciata. E reagisci, dunque. Ma non è detto che il tuo sia il modo migliore.
E a volte la detenuta e il reato che l'ha condotta in carcere sono una cosa sola, a volte paiono appartenere ad altri, e non sembrano avere ormai più nulla da spartire con lei. Ma ce l'hanno, e il passato riemerge, non solo come flashback.


Ciò che importa, però, ciò che davvero apprendiamo, è che le detenute sono innanzitutto persone e che le persone sbagliano, spesso continuando a farlo. Non per forza con cattiveria. Ma anche sì. Altre volte, invece, ci sono un prima e un dopo, e poi tutto cambia. O quasi.
E il panorama che ci viene offerto – in quanto ad umanità, situazioni, e storie – è vastissimo, non solo femminile, non solo legato alle recluse. Valutiamo la corruzione del sistema (carcerario, in primis), le sue ingiustizie, il mondo dentro – con le sue regole e le sue peculiarità – e il mondo fuori – così lontano e distante. E ci rendiamo conto che spesso delinquere è quasi inevitabile, ma sempre e comunque, in definitiva, una scelta, più o meno consapevole.
E ciò che all'inizio ci sembrava il male, magari è solo uno sfogo. E poi saltano fuori pure gli idealisti e le brave persone, così come le criticità che hanno reso tali quelle che non le sono.
L'arancione sarà il nuovo nero, ma in mezzo c'è un'infinità di sfumature.
Ed è questa la bellezza suprema di “Orange”.
Farle risaltare tutte, in una prospettiva mutevole e sfaccettata, alimentata dalla solidarietà e dalla crudeltà, ad un tempo.

Una serie meravigliosa e imperdibile, che ci aiuta ad ampliare i nostri orizzonti e a crescere interiormente.

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