LA CASA ROSSA
di Mark Haddon
Due famiglie, parenti stretti che si conoscono poco, una casa per le vacanze, nella campagna del Galles, tanti segreti, quasi uno ciascuno, che a furia di stare in insieme vengono fuori, e a volte deflagrano, altre vengono semplicemente affrontati.
La vicenda è interessante, seppur non in senso tradizionale (non ci sono un vero e proprio inizio e una vera e propria conclusione) ma ancor più avvincono il modo di raccontarla – a spizzichi, a brani, per piccoli passi, con una buona introspezione psicologica e qualche suggestione – e lo stile dell’autore, pacato, scarno, ma puntuale, ricco di calore umano.
La trama potrebbe infatti risolversi in un’accozzaglia di scontri e situazioni pruriginose, alimentate dal gusto del peccato e dello scandalo bigotto, ma qui le varie scelte/inclinazioni/sventure vengono invece analizzate come declinazioni della vita, che possono capitare come no, ma che non devono per forza essere foriere di condanna. Semplicemente la gente è quello che è, nel bene e nel male. Sbaglia, e non sempre per colpa. Sovente sì, e in quel caso può giusto assumersi le sue responsabilità e andare avanti cercando di migliorarsi.
Un romanzo che scorre via veloce, che coinvolge, ma non sconvolge. Piuttosto pungola e fa riflettere, indulgendo, talvolta, sul rimpianto e sulla nostalgia, ma finalizzata alla rielaborazione e all’autoanalisi, in cui il lettore deve impegnarsi almeno quanto l’autore.
Se devo dirla tutta all’inizio i passaggi repentini dalla soggettiva di un personaggio all’altro – sempre molto brevi, oltretutto – mi spaesavano un po’, rendendomi la lettura difficoltosa.
Ma basta abituarsi per rendersi conto che questo modo di procedere è più efficace nel rappresentare la realtà poliedrica di un gruppo di individui sententi, i cui ruoli, peraltro, hanno il vantaggio di essere chiari e ben definiti.
Indubbiamente “Lo Strano Caso del Cane Ucciso a Mezzanotte”, il grande successo di Mark Haddon, è assai più peculiare, tenero, allegro, tragico e brillante.
Qui ci sono meno effetti speciali, colpi di scena più sommessi, e siamo più vincolati alla quotidianità e all’intimismo ordinari.
Ma se non si è in cerca di un emulo, si trova un buon libro.
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