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lunedì 10 luglio 2017

Di una delicatezza estrema

AMABILI RESTI
di Alice Sebold


E' possibile parlare di stupro ai danni di una minore, per giunta sfociato in omicidio, con levità e con tocchi immaginifici, ma senza essere irrispettosi e superficiali?
Questo romanzo dimostra di sì, ed anzi lo fa con grande sensibilità e acume. Non ci tiene al riparo dal dolore, al contrario ci mostra come nel tempo la famiglia della vittima finisca per sfasciarsi a causa delle ripercussioni dovute alla perdita e ci fa sentire, forte, chiaro e bruciante, quello che Susie Salmon ha perso venendo assassinata a quattordici anni, prima di... prima di troppe cose. E tuttavia, nonostante la violenza, nonostante il peso della vita interrotta, non è un romanzo amaro e iroso, è pieno di forza, invece, di positività, di consapevolezza e accettazione. Ma non di resa. Di resa mai. 
A renderlo geniale la prospettiva, ragione principale dell'alleggerimento emotivo. Gli eventi, infatti, si sono già verificati: Susie è morta quando comincia la narrazione e sa anche per mano di chi: il suo vicino di casa, George Harvey, un ometto apparentemente insignificante, ma in realtà astuto serial killer, che aveva già ucciso e che ancora lo farà. La morte, comunque, non impedirà alla giovane protagonista di raccontarci la sua vicenda in prima persona, mantenendo intatta la sua freschezza adolescenziale, soltanto resa più saggia dall'esperienza del decesso. Naturalmente questo espediente, oltre a conferire originalità alla storia, consente al lettore un'immedesimazione intensa e totalizzante, che contribuirà ad appassionarlo fin dalla prima riga in cui Susie si presenta, mentre dall'aldilà (dal suo aldilà personale) la fanciulla osserva la vita che va avanti senza di lei: la sua famiglia, gli amici, il suo assassino... E, talvolta, riesce persino ad interferire...
Un romanzo di una delicatezza estrema, evidenziata dallo stile semplice e diretto, a tratti ironico, ma sempre preciso dell'autrice, e impreziosito da commistioni fantastiche che rendono possibile, in un certo qual modo, che alla fine giustizia sia fatta e che le cose vadano come devono.

2 commenti:

  1. Concordo pienamente con la recensione. Molto bello è anche il film tratto dal romanzo. L'hai visto?

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    1. Sì, e l'avevo apprezzato, specie la parte onirica. Non ne ho parlato perché non me lo ricordo dettagliatamente, comunque l'aveva recensito MPM a suo tempo su Delittando (post 19/8/13)... Peraltro in un modo che non condivido per niente, benché la sua recensione mi fosse piaciuta ;). Baci!

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