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lunedì 20 novembre 2017

Non ci si può non innamorare di Praga

DI NOTTE SOTTO IL PONTE DI PIETRA
di Leo Perutz


Racconti magici, per atmosfera e riferimenti, e per una magia più forte e più intensa che brilla al loro interno, preziosa, imperativa, fatta di parole e di sensazioni, di alchimia ed esoterismo, nella suggestiva Praga di fine 1500.
Magici, non soprannaturali. Perché il soprannaturale è solo qualcosa che non si sa come spiegare, mentre la magia è radiosa, più rara, densa di riverberi e luccichii.  
E qui abbonda, per gli argomenti, sottesi di ironia,  di incanto e di contrapposizioni, ma altresì per l’armonia del linguaggio di Perutz, desueto e moderno, classico e immortale, che sa di fiaba e di antico, di giallo e di azzurro, con qualche sfumatura nera, ricco, corposo, ma semplice e snello, senza troppi orpelli, ma non privo di intarsi, arabeschi, decori.
Racconti, dicevo, ma che si rincorrono, in cui i personaggi sono sempre gli stessi – Mordechai Meisl, Koppel-Bar e Jackel-Narr, l’Imperatore Rodolfo II e persino Keplero, l’astronomo… - differenti per carattere ed estrazione sociale, a volte protagonisti, altre testimoni o comparse, che si avvicendano e si influenzano, sino a tracciare un affresco dal cromatismo incredibile, vivace, umbratile, che è storico, mistico, sornione, ma pure splendidamente umano.
Che dire?
Che non ci si può non innamorare di Praga, di Perutz o del suo stile insinuante, poetico, intriso di sortilegi e strizzate d’occhio, solo apparentemente placido e misurato, perché è sotto la superficie liscia che nuotano i pesci più variopinti, quelli dalle scaglie d’oro o d’argento, che possono soddisfare i desideri. 
Un libro che è puro rapimento.
Un libro che scaverà a lungo dentro di voi, anche dopo che lo avrete riposto.

2 commenti:

  1. Anche se ora non possiamo più assaporare la Praga di fine 1500 che descrivi ... dicono che Praga sia suggestiva e "da vedere" anche adesso ... spero di andarci presto.

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