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giovedì 3 marzo 2016

Un saggio strepitoso

IL MIO PRIMO DIZIONARIO DELLE SERIE TV CULT
di Matteo Marino e Claudio Gotti


Il titolo inganna, e ciò è un bene ed è un male. Ma soprattutto un bene.
Mi spiego.
Come dizionario è carente: le Serie Tv presunte cult sono solo 33 (e di alcune avrei fatto a meno, di altre ho avvertito la mancanza – anche se poi, a lettura finita, sono stata contenta così – ) e, insomma, si può avere un dizionario con appena 33 voci? Per favore!
Tuttavia... come saggio, l'opera è strepitosa!!!
Pazienza se non ci sono tutti i telefilm che avrei voluto e se me ne sono dovuta sorbire altri di cui non mi importava nulla: gli autori, a livello di analisi, critica, curiosità, hanno fatto un lavoro grandioso, e sovente sono riusciti ad indurmi ad ampliare i miei orizzonti, sconfinando in generi verso cui sono proverbialmente prevenuta (produzioni italiane, in particolare)! Probabilmente il risultato è stato così buono proprio perché hanno scelto di soffermarsi su pochi soggetti, indi: approvazione e ammirazione!
Di ogni serie, infatti, esaminano l'incipit, i personaggi (assai dettagliatamente), il marchio (ciò che caratterizza il prodotto), il cosiddetto “salto dello squalo” (quando la Serie è arrivata alla frutta), gli autori, le derivazioni e... il prezioso ed inaspettato imprevisto (serendipità).
Per giunta lo fanno con acribia e passione, denotando non un mero spirito compilativo, ma entusiasmo, freschezza e la volontà di arrivare al cuore della Serie di cui parlano, dando la possibilità anche ai profani, non solo di comprenderla, ma persino di amarla (no, non esagero)... benché, magari, non ne abbiano mai vista una puntata (i profani, non gli autori)! Pare impossibile, ma, hey, ce la fanno, con il solo ausilio della parola scritta, coniugando acuto spirito critico, divertimento e sentimento! E non con tono monocorde e spocchioso, ma con simpatia, originalità, strizzate d'occhio, nerditudine e, per giunta, in modo diversificato, anche a livello linguistico.
Potrà sembrare un po' da sfigatelli, ma una cose che mi devasta, di norma, in questi lavori (che io tendo a leggere d'un fiato) è la circostanza che si usino perennemente gli stessi cinquantadue vocaboli. Qui no: qui il linguaggio è multiforme, “colorato”, scoppiettante, pieno di risonanze e varietà!
Quindi?
Quindi sono proprio felice che come dizionario 'sto libro faccia un po' cilecca. Un dizionario è un mordi e fuggi, IMPDdSTC, invece, è un banchetto completo!
Nei?
Qualcuno c'è.
Anche se... non ho trovato errori. Di solito i saggi ne sono infarciti. Stavolta niente. Qualche minima mancanza, magari, ma nulla di irritante o propriamente sbagliato (almeno per quel che ho potuto osservare io).
Nei, si diceva (non difetti)...
Ebbene, avrei voluto più immagini. I disegni di Daniel Cuello sono deliziosi, ma pochi, inoltre avrei apprezzato la presenza di (tante) fotografie a colori, anche se... Presumo che la scelta sia dovuta ad una questione di diritti o all'esigenza di contenere i costi. Pertanto è scusabile.
A parte ciò, ecco, velocemente, le Serie Tv coinvolte: lo spartiacque è dato da i Segreti di Twin Peaks, indi si comincia da lì (da un punto di vista cronologico. In realtà, avendo velleità di dizionario, appunto, l'opera procede secondo l'ordine alfabetico)... Poi abbiamo (io odio l'ordine alfabetico. Indi l'elenco prosegue in armonioso ordine sparso, ma senza tralasciare nulla): Orange is the new black; Il Trono di Spade; Modern Family; Friends; True Detective; Daredevil; FlashForward; Lost; Doctor Who; Penny Dreadful; Desperate Housewives; Dawson's Creek; Sex and the City; Boris; True Blood; Breaking Bad; I Soprano; Buffy; The Big Bang Theory; Six Feet Under; X-Files; Dexter; Battlestar Galactica; Mr. Robot; ER; Grey's Anatomy; 24; Mad Men; CSI; Dr. House; Romanzo Criminale; Gomorra.

Speriamo in un prossimo “Il Mio Secondo Dizionario delle serie Tv Cult” ;-)!

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