I
FILM DI QUENTIN TARANTINO
di Alberto Marsiani
Sottotitolo:
“Il regista che ha reinventato il cinema”.
Bella
questa guida, con tante foto (grandi, ma molte in bianco e nero), uno
stile semplice e scorrevole, qualche informazione e tante velleità
interpretative.
Non
si accontenta, infatti, di illustrare, ma si adopera per “farci
capire”, così da poter amare più compiutamente l’opera del
nostro Quentin.
Dopo
un’introduzione generale condita con notizie biografiche non fini a
se stesse ma atte a contestualizzare, ripercorriamo la filmografia di
Tarantino, analizzandone le trame, le scelte stilistiche, le
citazioni e i rimandi, verso se stesso, la cultura di massa e il
grande cinema, soffermandoci non solo sui suoi capolavori indiscussi
(incluso “The Hateful Eight”), ma altresì su sceneggiature e
partecipazioni amicali, anche come attore.
Perché,
dunque, Tarantino ha reinventato il Cinema?
Per
la sua capacità di fondere generi e riferimenti alti e bassi,
aggiungendo un tocco personale, sul piano tanto intellettuale quanto
estetico, citando a man bassa ed al contempo, dando nuova forma ad
ogni cosa. Appunto, reinventandola.
Se
devo essere onesta, mi aspettavo maggior attenzione ad aneddoti e
curiosità, invece (ma non sono delusa, anzi) si prediligono aspetti
tecnici, analisi e riflessioni.
Seguirle
è un piacere, sia per la disinvoltura con cui vengono esposte, sia
perché prima l’autore ci rinfresca doviziosamente la memoria, non
solo riassumendo la trama, ma ricostruendo per noi ogni scena che
riterrà utile esaminare insieme.
Anche
se sono un’attiva consumatrice dell’opera del regista, ammetto
che ho scoperto dettagli nuovi, apprezzando la perspicacia di certi
richiami e osservazioni, intelligenti, ma non paternalistiche.
L’opera
è piacevolissima da leggere: caratteri grandi, frasario
sufficientemente vasto, ma colloquiale, sia pur attento alla
specificità dell’argomento, stile fluido permeato – elemento che
non guasta – da picchi di emozione ed entusiasmo.
Nessun commento:
Posta un commento